In posizione dominante sul promontorio che sovrasta il porto, la chiesa di Sant’Antonio, con l’annesso complesso monastico, accoglie il visitatore ancora prima del suo approdo sull’isola e lo seduce con la sua semplice maestosità. Da oltre tre secoli Sant’Antonio rappresenta, insieme al Castello, alla Chiesa del Porto e alla Torre dello Zenobito, l’identità di Capraia ed è strettamente collegato alla storia dei suoi abitanti. Non a caso, la chiesa venne costruita a metà del ‘600 per iniziativa dei capraiesi che la dedicarono al patrono dei pescatori e la supportarono economicamente per i successivi duecento anni.
Da allora, Sant’Antonio fa parte della storia di quest’isola.
Ma nonostante ne costituisca uno dei complessi di maggiore rilevanza architettonica e artistica, a partire dal momento in cui l’immobile venne dismesso con la chiusura della Colonia Penale, è stato del tutto abbandonato. Sono ormai trascorsi circa quarant’anni e la chiesa, come del resto il convento annesso, versa in uno stato di grave decadimento. In particolare la splendida facciata di S.Antonio richiedeva un intervento urgente, altrimenti si rischiava di perderla per sempre.
Proprio per scongiurare questo pericolo è nata l’Associazione no-profit degli Amici di Sant’Antonio, costituita da un gruppo di persone che amano Capraia e desiderano contribuire a mantenerne intatto il fascino.
Capraia è un luogo speciale: bellissimo e prezioso, sia dal punto di vista naturale che architettonico. Ma anche per le sue piccole dimensioni, non è sempre facile armonizzare il suo sviluppo con la necessità di conservarne l’integrità. Per questo, crediamo sia necessario evitare che quello che già esiste, e ha un grande valore artistico, debba andare perduto.
Fin dalla costituzione dell’Associazione, è stato chiaro a tutti i soci quanto fosse importante la comunione d’intenti. Il progetto doveva essere il più possibile condiviso da tutti coloro che amano Capraia e Sant’Antonio: abitanti e turisti. E questo è avvenuto: sono oramai oltre centoventi i soci dell’Associazione. Dopo la realizzazione del progetto, già approvato dalla Sovraintendenza dei Beni Culturali di Pisa, “Gli Amici di Sant’Antonio” si sono impegnati per il reperimento dei fondi, in sinergia con il Comune, il cui supporto è stato fondamentale.
I risultati non si sono fatti attendere: non solo è già stata raggiunta circa l’ottanta per cento della cifra necessaria per il restauro della facciata, ma la previsione è di terminare i lavori, iniziati lo scorso gennaio, per la fine del 2015. Con un ultimo sforzo, per il quale chiediamo il generoso aiuto di tutti i soci, potremo così restituire agli abitanti di Capraia e ai suoi ospiti, questo piccolo gioiello barocco in tutto il suo splendore.
Sarebbe così centrato l’obiettivo dell’Associazione. La speranza è che, grazie al supporto del Comune, di Fondazioni, Società e privati, si possa col tempo arrivare al restauro di tutta la Chiesa, destinata a diventare un polo di aggregazione e un importante centro culturale per tutta l’isola.